Qual'è quella bevanda che fermenta come una birra e si beve come un vino?
Come la maggior parte dei prodotti che provengono dal Giappone il Sake rappresenta un prodotto difficilmente classificabile con gli standard tradizionali.
Dimenticatevi del bicchierino servito a fine cena negli " All you can eat" giapponesi perchè il ruolo culturale del Sake può essere paragonato a quello del vino; infatti un buon modo per avvicinarsi a questa bevanda, suggerito dai più appossionati Sake Master, è quello "aperitivesco" e, dato che si tratta di una bevanda fermentata (fermentata due volte) si sposa bene con i cibi fermentati.
Nel caso del Made in Italy provatelo con formaggi e salumi tra i vostri preferiti e ricordate che la frontiera dell'abbinamento con il cibo italiano è ancora tutta da scoprire e provare.
A questo proposito per chi vuole cimentarsi con questo piccolo grande miracolo durante tutta la cena, abbiamo da poco introdotto i KIKI SAKE SET.
Si tratta del classico set di degustazione che viene scelto dagli avventori nelle Izekaia per poter decidere con quale Sake continuare poi la cena.
Il primo dei nostri Sake proposti è un Seishu, ovvero un entry sake HAKKAISAN. Pulito, morbido, non interferisce o disturba i sapori del cibo, vi viene servito ad una temperatura di 7°C ma il mio consiglio da neofita è quello di attendere un attimo e lasciarlo scaldare a temperatura ambiente, per poter far emergere tutta la sua rotondità.
Poichè uno dei motori fondamentali della doppia fermentazione del Sake è il Koji, ingrediente alla base di molti prodotti iconici giapponesi come il miso, la salsa di soja ed il mirin, il Seishu Hakkaisan si sposa con il ramen, l'okonomiyaki, il kara age.
La seconda proposta è il Dassai 50, prodotto dalla prima Kura kosher del giappone e questo vi dà la garanzia di un prodotto super controllato.
Prodotto nella prefettura di Yamaguchi nel sud di Honsu, il Dassai è un Sake raffinato, elegante e delicato che ben si accompagna al chirasci sushi ed al maki rolls.
Una curiosità sull'origine del nome Dassay: significa festival delle lontre. Infatti l'antico nome della prefettura era Dassai, lontra, dall'abbondanza di lontre nei fiumi che si racconta dopo la pesca del pesce usavano distendere il loro bottino sulle rive del fiume, proprio come si trattasse di un festival.
Dassai significa anche "spargere" come la muffa del riso koji viene sparsa sul riso sake.
Last but not least, il Suighei è la nostra proposta di sake più ricercata. Pluripremiato in Giappone si caratterizza per le forti note agrumate.
Ottimo con i piatti umami, saporiti ed intensi della tradizione giapponese, secondo me è da sperimentare con i nostri dessert cremosi e quelli a base di frutta come la nostra creme-brulee alle pere.
Insomma le frontiere del Sake a Prato sono tutte da scoprire : siate curiosi ed uscite dagli schemi.
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